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Caprimulgus europaeus Linnaeus, 1758

Caprimulgus europaeus Linnaeus, 1758

foto 1161
Foto: Dûrzan cîrano
(Da: de.wikipedia.org)

Phylum: Chordata Bateson, 1885

Subphylum: Vertebrata Cuvier, 1812

Classe: Aves Linnaeus, 1758

Ordine: Caprimulgiformes Ridgway, 1881

Famiglia: Caprimulgidae Vigors, 1825

Genere: Caprimulgus Linnaeus, 1758


itItaliano: Succiacapre europeo, Caprimulgo europeo

enEnglish: European Nightjar, Eurasian nightjar, Nightjar

frFrançais: Engoulevent d'Europe

deDeutsch: Ziegenmelker

spEspañol: Chotacabras Europeo

Specie e sottospecie

Attualmente il genere annovera le seguenti sottospecie: Caprimulgus europaeus ssp. dementievi Stegmann, 1949 Mongolia nordorientale - Una forma più chiara e grigia poco conosciuta - Caprimulgus europaeus ssp. meridionalis Hartert, 1896 Africa nordoccidentale ed Europa meridionale ad est del Mar Caspio - Più piccolo, più chiaro e più grigio del nominale, con macchie bianche più grandi - Caprimulgus europaeus ssp. plumipes Prjevalsky, 1876 Cina nordoccidentale e Mongolia occidentale - Una forma pallida, color sabbia, con grandi macchie bianche - Caprimulgus europaeus ssp. sarudnyi Hartert, 1912 Dal Kazakistan al Kirghizista - Variabile per incroci con altre forme, ma generalmente pallido con grandi macchie bianche - Caprimulgus europaeus ssp. unwini Hume, 1871 Iraq e Iran a est fino all'Uzbekistan - Il succiacapre di Hume; più chiaro, più grigio e più semplice della forma nominata e spesso ha macchie bianche sulla gola.

Descrizione

Il succiacapre è un uccello delle dimensioni di un merlo, o poco più, con una testa grande, piatta e molto corta ma con un becco molto largo circondato da una peluria (le filopiume che servono alla cattura degli insetti in volo) alla base del becco. Le zampine corte con il loro dito medio allungato sono quasi invisibili nel corso di un'osservazione da campo. Il piumaggio, molto mimetico sul terreno, ha toni bruni e grigi, con striature più chiare e chiazze più scure. Le ali sono eccezionalmente lunghe tuttavia anche piuttosto strette; nel maschio sono presenti delle macchie bianche nelle ali ed anche l'apice delle timoniere esterne della lunga coda sono bianchi mentre quelle centrali sono di colore scuro nero e marrone. Nelle femmine mancano le caratteristiche distintive alle ali e alla coda. Durante il volo l'uccello appare significativamente più grosso e d'aspetto falchiforme. Le differenze tra le sottospecie non sono evidenti. Le specie del sud e del sud-est sono un po' più piccole e più chiare nella colorazione del piumaggio e meno ricche di contrasto. Le sottospecie dell'Asia centrale assomigliano molto invece alla forma nominale. La presenza della specie territoriale nel terreno di cova viene constatata soprattutto dal suo canto. Può essere paragonato al rumore di un motorino in lontananza; canta a lungo al crepuscolo e di notte. Questo crepitio variabile per altezza delle note e per intensità di timbro in caso di grande agitazione.[2][3] Se si interrompe improvvisamente si possono udire a volte anche dei versi molto alti e percepire dei battiti di ali molto forti. Si possono sentire anche dei battiti di becco soprattutto durante la caccia agli insetti. Le strutture dell'habitat del succiacapre sono molto varie, tuttavia sono sempre ambienti aperti, asciutti e dal clima temperato con un'offerta sufficiente di insetti volanti notturni. In Europa i suoi ambienti preferiti sono le brughiere e le praterie asciutte, ama abitare anche lecceti leggeri e sabbiosi con grandi superfici aperte, in zone soggette a disboscamento come in territori soggetti all'azione del vento. Compare inoltre anche in zone aperte rocciose e sabbiose della macchia mediterranea, occasionalmente anche in zone di dune poco folte. Nell'Europa centrale le zone vitali secondarie come i poligoni di tiro militari o le superfici minerarie a cielo aperto mostrano le più grandi densità di esemplari. Generalmente il succiacapre è una specie che preferisce abitare gli avvallamenti e che tuttavia cova fin nell'ambiente subalpino in caso di offerta alimentare favorevole. Nei territori di diffusione asiatici la specie è regolarmente avvistata a 3000 m di altezza, nei terreni di svernamento addirittura ai margini del confine della neve a 5000 metri di altezza. Per quanto siano soddisfatte le richieste fondamentali che la specie sistema sul luogo di covata, il succiacapre non evita la vicinanza dell'uomo. I territori marginali di piccoli insediamenti sembrano avere addirittura una particolare attrattività. Si orienta essenzialmente con gli occhi. È attivo nei territori sia di svernamento sia di cova e caccia di notte e al tramonto. Passa il giorno sul terreno, spesso con testa e zampe ritratte, o appiattendosi sui rami. Nella parte finale del volo atterra come un picchio muratore, direttamente sul tronco. Si nutre degli insetti più disparati, fra cui vengono preferite le specie più grandi e dalla cuticola più morbida (es. Lepidotteri), ma non disdegna i Coleotteri. La preda è catturata per lo più in volo, procedendo a becco spalancato, più raramente cacciando da un posatoio. Il succiacapre conduce un legame con un partner di covata stagionale. Perlopiù la specie cova soltanto una volta all'anno, tuttavia se si giunge ad una seconda covata si tratta quasi sempre di una Schachtelbrut. Le due uova vengono deposte senza alcuna attività di nidificazione su un sottosuolo privo di vegetazione e asciutto e covato quasi esclusivamente dalla femmina per circa 18 giorni. Il periodo di cova mentre uno dei due genitori nutre la prole dura meno di 20 giorni. Le seconde covate vengono coadiuvate non raramente da un maschio non accoppiato che viene tollerato dall'occupante del territorio. Gli uccelli giovani se ne vanno perlopiù senza particolari voli di dispersione in direzione del territorio di sviluppo puberale dopo la propria autonomizzazione. Nel suo intero territorio di sviluppo il succiacapre è un uccello migratore obbligato che emigra nella maggior parte dei casi solo (più raramente in piccole comunità di volo). È un migratore di fronte ampio e perciò oltrepassa le Alpi, il Mediterraneo e il Sahara, oppure i territori stepposi e desertici dell'Asia centrale senza strategie di deviazione. Gli uccelli europei abbandonano i loro terreni di covata soprattutto a settembre, gli uccelli giovani poco dopo essere diventati volucri. I territori di svernamento principali vanno dal Sudan meridionale e si estendono fino al Sudafrica, potendo visitare biotopi e livelli di altitudine più diversi, purché ci siano a disposizione abbastanza superfici aperte per la caccia. Anche nell'Africa occidentale si incontrano succiacapre a partire dal Sahel meridionale verso sud fino al golfo di Guinea, tuttavia in misura minore. Anche le sottospecie asiatiche sembrano preferire i territori di svernamento in Africa meridionale e orientale. Un piccolo numero di uccelli della Siberia orientale sverna già nell'India nord-occidentale o nel Pakistan nordorientale. Nel terreno di cova i primi succiacapre non giungono prima di metà aprile e la maggior parte ritorna nel proprio luogo originario solo nella prima o nella seconda decade di maggio. Il nome strano di quest'uccello in alcune lingue (p.es. in italiano e in tedesco, Ziegenmelker; ma anche la forma latina, Caprimulgus, vuol dire "mungicapre", "mandriano") si rifà a un'antica credenza popolare per cui si ritiene che l'uccello succhi le mammelle degli animali al pascolo, causandone la cecità. Quest'opinione può esser nata dal fatto che i succiacapre si vedono spesso volare vicino ad animali da pascolo (capre, vacche e pecore) quando si spingono gli animali nelle stalle. La presenza degli uccelli tuttavia non ha niente a che fare col latte degli animali, ma solo con gl'insetti succiasangue che questi attirano. Come i picchi a loro imparentati i succiacapre possono cadere in una condizione di ipotermia in caso di mancanza prolungata di nutrimento. Questo sonno provocato dalla fame finalizzato al risparmio di energia viene scatenato sempre dalla mancanza di cibo e quindi quando subentra una perdita di peso. Alcuni parenti nordamericani, come ad es. il Poorwill, Phalaenoptilus nutalli, hanno sviluppato quest'adattamento in modo che si può parlare di una condizione simile al letargo.

Diffusione

In tutta l’Europa settentrionale e centrale e nell’Asia centrosettentrionale.

Bibliografia

–Hans-Günther Bauer/Peter Berthold: Die Brutvögel Mitteleuropas. Bestand und Gefährdung. 2. durchgesehene Auflage; AULA - Wiesbaden 1997. S. 268 f.
–Urs N. Glutz von Blotzheim (Hrsg.): Handbuch der Vögel Mitteleuropas. Bearbeitet u. a. von Kurt M. Bauer und Urs N. Glutz von Blotzheim. Aula-Verlag, Wiesbaden. Band 9. Columbiformes - Piciformes. 2., durchgesehene Auflage 1994.


00565 Data: 31/08/1965
Emissione: Avifauna migratoria
Stato: Albania
05813 Data: 18/05/1999
Emissione: Uccelli estivi notturni
Stato: Finland

10656 Data: 08/02/1997
Emissione: Anniversario della fondazione del BirdLife International
Stato: Latvia
16045 Data: 12/08/1998
Emissione: Avifauna notturna
Stato: Romania

17161 Data: 18/09/1979
Emissione: Avifauna
Stato: U.S.S.R.
24976 Data: 20/12/2019
Emissione: Avifauna Caprimulghi
Stato: Angola

24980 Data: 20/12/2019
Emissione: Avifauna Caprimulghi
Stato: Angola
Nota: Presente nel foglietto